Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9177 del 4 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:9177PEN

Massima

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La scriminante della provocazione (art. 599, comma 2, c.p.) può essere riconosciuta anche quando la reazione ingiuriosa dell'imputato sia conseguenza di un accumulo di comportamenti ingiusti reiterati nel tempo da parte della persona offesa, purché l'ultimo episodio scatenante sia stato percepito dall'imputato come un fatto ingiusto autonomo e distinto rispetto ai precedenti, tale da giustificare una reazione immediata, anche se non contestuale all'azione provocatoria. Pertanto, il giudice deve valutare attentamente se il comportamento della persona offesa, pur se reiterativo di precedenti condotte, possa essere qualificato come un fatto ingiusto autonomo idoneo a provocare la reazione dell'imputato, senza limitarsi a considerazioni astratte sulla possibilità per la persona offesa di compiere interventi di manutenzione della propria proprietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/11/2014 del Tribunale di Nuoro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Zaza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Angelillis Ciro, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata, in parziale riforma della sentenza del…

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