Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31502 del 11 agosto 2021

ECLI:IT:CASS:2021:31502PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, pur tollerando l'uso di espressioni forti e toni aspri, non può giustificare attacchi personali gratuiti e privi di riferimenti a specifici episodi, che si risolvano in frasi meramente espressive di sentimenti ostili, lesive della reputazione altrui. Perché ricorra la scriminante del diritto di critica, è necessario che l'elaborazione critica si fondi su un nucleo di verità e non trascenda in aggressioni della sfera morale della persona, anche se rivestente cariche pubbliche. La valutazione della sussistenza del diritto di critica va effettuata tenendo conto della complessiva condotta dell'agente, della progressività degli attacchi e della gratuità delle espressioni utilizzate, le quali, se prive di qualsivoglia collegamento a fatti concreti, integrano il reato di diffamazione. Inoltre, la tempestività della querela va valutata con riferimento a ciascuna singola pubblicazione diffamatoria, senza che sia necessario un esame complessivo di tutte le condotte contestate. Infine, la liquidazione del danno morale derivante da diffamazione rientra nel potere discrezionale e valutativo del giudice di merito, il quale è tenuto a dare conto delle circostanze di fatto considerate e del percorso logico seguito, senza necessità di indicare analiticamente i criteri di calcolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/12/2019 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere EDUARDO DE GREGORIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore DI LEO GIOVANNI;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Napoli ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado di condanna alla pena di giustizia e…

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