Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 3648 del 10 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:3648CIV

Massima

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Il giudice non può dichiarare d'ufficio l'invalidità di una delibera assembleare di condominio sulla base di ragioni diverse da quelle originariamente poste dalla parte a fondamento della relativa impugnazione. Il principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato impone al giudice di limitarsi a valutare la legittimità della delibera in relazione ai motivi di impugnazione dedotti dall'attore, senza poter introdurre d'ufficio nuovi vizi o irregolarità non dedotti. Pertanto, qualora il condomino abbia impugnato una delibera per un vizio specifico, come l'irregolare ripartizione delle spese individuali, il giudice non può annullare la delibera per un diverso motivo, come l'irregolare costituzione dell'assemblea, senza incorrere in un vizio di extrapetizione. Il giudice è vincolato dalla causa petendi indicata dall'attore e non può modificarla d'ufficio, pena la nullità della pronuncia per violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 2

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNA Felice - Presidente

Dott. LOMBARDO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. GIUSTI Alberto - rel. Consigliere

Dott. ABETE Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 23608-2015 proposto da:
(OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS);
- ricorrente -
contro
CONDOMINIO DI (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS);
- controricorrente -
avverso la sentenza n. 1562/2015 del TRIBUNALE di TORINO, depositata il 03/03…

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