Consiglio di Stato sentenza n. 7281 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:7281SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, afferma che le scelte di pianificazione urbanistica sono caratterizzate da ampia discrezionalità amministrativa e costituiscono apprezzamenti di merito sottratti al sindacato di legittimità, salvo che non siano inficiate da errori di fatto o da abnormi illogicità. L'onere di motivazione gravante sull'Amministrazione in sede di adozione di strumenti urbanistici, anche sovracomunali, è di carattere generale e può desumersi dai documenti di accompagnamento all'atto di pianificazione urbanistica e dagli atti del procedimento. Il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento è configurabile solo in caso di assoluta, dimostrata identità di situazioni di fatto e di conseguente assoluta irragionevole diversità del trattamento riservato alle stesse, non potendo tale vizio essere dedotto quando viene rivendicata l'applicazione in proprio favore di posizioni giuridiche riconosciute ad altri soggetti in modo illegittimo. L'art. 3 della legge n. 241 del 1990 esclude gli atti di pianificazione e quelli a contenuto generale dall'obbligo di motivare la singola scelta urbanistica per una specifica area. L'art. 47 della legge regionale n. 61 del 1985 prevede che la Regione restituisca il piano per la sua rielaborazione e nuova approvazione solo nei casi in cui ravvisi che i criteri informatori e le caratteristiche essenziali del Piano Regolatore Generale sono difformi da quanto previsto nel Piano Territoriale Provinciale e nel Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, mentre negli altri casi approva il piano con proposte di modifica. L'art. 42 del d.lgs. n. 267 del 2000 attribuisce la competenza consiliare per l'adozione di atti finali e endoprocedimentali relativi a materie urbanistiche, senza distinzione tra atti conclusivi e atti intermedi.

Sentenza completa

Pubblicato il 25/07/2023

N. 07281/2023REG.PROV.COLL.

N. 07258/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7258 del 2016, proposto da Manuela Boscolo Nata, Teresa Boscolo Palo, Luca Boscolo Nata, Sandra Boscolo Palo, Raffaella Boscolo Palo, Delia Boscolo Palo, tutti rappresentati e difesi dagli avvocati Paolo Fiorilli e Filippo Cazzagon, con domicilio eletto presso lo studio dei medesimi in Roma, via Cola di Rienzo, n. 180;

contro

il Comune di Chioggia, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Simonetta De Sanctis Mangelli, con domicilio eletto presso lo studio Simonetta De Sanctis in Roma, via Tommaso Salvini, n. 55;
la Regione del Veneto, in persona del Presidente
pro tem…

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