Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3491 del 24 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:3491PEN

Massima

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La circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11, c.p. si applica a qualsiasi rapporto negoziale, anche di natura meramente fattuale, che generi una relazione di particolare fiducia tra le parti, tale da agevolare la commissione del reato di appropriazione indebita. Ciò che rileva ai fini dell'applicazione di tale aggravante non è la natura dell'obbligazione principale (dare o facere), bensì l'esistenza di un rapporto fiduciario che abbia consentito all'agente di commettere il reato con maggiore facilità, approfittando della fiducia in lui riposta. Il termine di decadenza per la proposizione della querela decorre non dalla data di commissione del reato, ma da quella in cui la persona offesa ha avuto piena conoscenza di tutti gli elementi che consentono la valutazione certa dell'esistenza del reato, anche se tale data sia successiva alla consumazione del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE SANTIS Annamaria - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - rel. Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di Trieste del 10/1/2018;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. ((omissis)) che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS) ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Trieste confermativa…

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