Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25147 del 1 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25147PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, pur potendo vantare un credito nei confronti della vittima, persegue il conseguimento di un ingiusto profitto attraverso l'utilizzo di minacce, anche nei confronti di soggetti estranei al rapporto creditorio, dimostrando così di agire non solo per il recupero del credito, ma anche per il perseguimento di un proprio interesse personale, come la corresponsione di un compenso. In tali casi, la condotta non può essere ricondotta al reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, il quale presuppone che l'agente agisca nella ragionevole convinzione della legittimità della propria pretesa e al solo fine di esercitare il diritto per conto del suo effettivo titolare, senza perseguire ulteriori interessi personali. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di estorsione, è irrilevante che il credito vantato dall'agente non sia liquido ed esigibile, essendo sufficiente che egli abbia comunque riconosciuto l'esistenza di un debito nei confronti della vittima. Inoltre, il diniego delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato dal giudice di merito facendo riferimento agli elementi ritenuti decisivi, come la personalità dell'imputato desumibile dal suo certificato penale, senza necessità di esaminare tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PACILLI G. A. R. - Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/02/2019 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALFREDO MANTOVANO, in giudizio trattato con contraddittorio scritto, ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8.
RITENUTO IN FATTO
1. La CORTE di APPELLO di VENEZIA, con sentenza in data 8/02/2019- dep. 18/03/2019, riformava la sentenza con la quale il 12/11/2013 il …

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