Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34287 del 20 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:34287PEN

Massima

Il metodo mafioso nell'estorsione si configura quando le richieste estorsive sono effettuate evocando scenari di criminalità organizzata, monopoli, rapporti criminosi più ampi, controllo del territorio e il caratteristico contributo alle famiglie dei carcerati, anche in forma indiretta o implicita, in quanto tali modalità esprimono il mezzo di coartazione della volontà della vittima, facente ricorso al vincolo mafioso e alla connessa condizione di assoggettamento. Ai fini dell'applicazione della misura cautelare, il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto dalla pervasività e insidiosità delle richieste e delle minacce, rivolte in più occasioni e nel luogo o nelle occasioni di lavoro delle persone offese.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamill - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. PACILLI G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale del riesame di Napoli il 12.2.2018;
Visti gli atti, l'ordinanza e i ricorsi;
Udita nell'udienza camerale dell'8.6.2018 la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));
Udite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale in persona di Dr. ((omissis)), che ha chiesto di rigettare i ricorsi;
Udito l'avv. (OMISSIS), difensore di (OMISSIS), che ha chiesto l&#x…

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