Cassazione penale Sez. III sentenza n. 48023 del 26 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48023PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere non solo concreto, ma anche attuale, nel senso che deve sussistere la concreta e immediata possibilità che l'imputato commetta nuovi delitti della stessa specie di quelli per cui si procede. Tale pericolo può essere desunto dalla gravità e modalità di esecuzione dei reati precedentemente commessi dall'imputato, dalla sua personalità deviante e dalla facilità di accesso ai mezzi utilizzati per la commissione dei reati, anche se l'imputato abbia intrapreso un percorso di rielaborazione del proprio vissuto, purché tale percorso sia ancora nella sua fase iniziale e non consenta di formulare una prognosi positiva sulla sua effettiva e duratura presa di coscienza e sulla possibilità di evitare la ricaduta nel crimine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 239/19 RGTRD del Tribunale di Milano del 14 marzo 2019;
letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata ed il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FIMIANI Pasquale, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il Tribunale di Milano, adito quale giudice dell'appello delle misure cautelari p…

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