Il Comune, quale ente locale autonomo di rilievo costituzionale, è legittimato a impugnare il provvedimento del Ministero dei Trasporti che annulla le proprie ordinanze in materia di disciplina della sosta di roulottes, camper e autocaravan sul territorio comunale, al fine di salvaguardare le proprie prerogative e attribuzioni costituzionalmente garantite. Il ricorso amministrativo ex art. 37 del Codice della Strada non costituisce un ricorso gerarchico in senso proprio, ma un ricorso gerarchico improprio, diretto ad un'autorità non dotata di potere di supremazia gerarchica, bensì di un generico potere di vigilanza. Pertanto, l'annullamento delle ordinanze comunali da parte del Ministero non priva l'Amministrazione comunale di ogni tutela giurisdizionale, essendo il Comune legittimato a impugnare il provvedimento ministeriale. Inoltre, il Ministero è tenuto a verificare la legittimazione e l'interesse ad agire del ricorrente, non potendo trasformare il ricorso amministrativo in uno strumento di controllo generalizzato dell'attività amministrativa comunale in materia di segnaletica stradale. Il difetto di legittimazione e di interesse ad agire del privato ricorrente, non proprietario di alcun veicolo oggetto delle ordinanze comunali, comporta l'inammissibilità del ricorso amministrativo proposto, con conseguente annullamento del provvedimento ministeriale che ha accolto tale ricorso.