Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23292 del 16 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23292PEN

Massima

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Le espressioni offensive pronunciate da un soggetto in un contesto di reciproca conflittualità e reazione immediata a un comportamento ritenuto ingiusto non integrano il reato di ingiuria, in quanto ricorre l'esimente della provocazione di cui all'art. 599 c.p. Inoltre, le minacce verbali proferite nell'ambito di una animata discussione condominiale, senza che abbiano inciso sulla libertà morale del soggetto passivo o determinato l'intervento della forza pubblica, non integrano il reato di minaccia, in quanto manca l'elemento materiale del timore incusso nella vittima. Il giudice di merito deve valutare il contesto complessivo in cui si sono svolti i fatti, senza limitarsi a un'analisi meramente letterale delle espressioni utilizzate, al fine di accertare la sussistenza degli elementi costitutivi dei reati contestati e l'applicabilità di eventuali cause di giustificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) AN. TR. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 18/2009 TRIBUNALE di BERGAMO, del 19/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito, per la parte civile, l…

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