Il provvedimento amministrativo che assegna in via temporanea e precaria un posteggio pubblico per l'esercizio di un'attività commerciale, ancorché qualificato come "autorizzazione", integra gli estremi propri della concessione di suolo pubblico, in quanto costituisce il titolo traslativo del diritto di occupazione di un'area pubblica destinata all'insediamento di un'attività commerciale. Pertanto, tale provvedimento, pur avendo carattere temporaneo e precario, rientra nell'ambito di applicazione della proroga automatica prevista dall'art. 11, comma 6, della legge n. 214/2023, che dispone la conservazione della validità delle concessioni non interessate dai procedimenti di rinnovo fino al 31 dicembre 2025, al fine di evitare soluzioni di continuità nell'erogazione del servizio commerciale, in attesa dello svolgimento delle nuove procedure di assegnazione. L'amministrazione non può, dunque, negare la proroga biennale sulla base della mera qualificazione formale del provvedimento come "autorizzazione", dovendosi invece avere riguardo al suo contenuto sostanziale e al potere concretamente esercitato, a prescindere dalla denominazione attribuita. Il principio di tutela dell'affidamento e della continuità dell'attività economica impone, pertanto, di riconoscere la proroga automatica prevista dalla legge anche per i provvedimenti che, pur denominati "autorizzazioni", presentano i connotati propri della concessione di suolo pubblico per l'esercizio di un'attività commerciale.