Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48550 del 28 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48550PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare la concessione di misure alternative alla detenzione, deve effettuare un bilanciamento tra le esigenze di risocializzazione del condannato e quelle di tutela della collettività, tenendo conto dei dati di personalità emersi, quali i precedenti penali, le pendenze giudiziarie e le informazioni di polizia, al fine di accertare l'effettiva affidabilità del soggetto e la concreta possibilità di un suo positivo reinserimento sociale. Pur privilegiando, ove possibile, misure alternative meno afflittive come la detenzione domiciliare, il giudice può legittimamente escludere l'affidamento in prova al servizio sociale qualora ritenga, sulla base di una motivazione logica e congrua, che tale misura non sia idonea a scongiurare il pericolo di reiterazione dei reati, in considerazione delle caratteristiche personali e del pregresso comportamento del condannato. Il rispetto del contraddittorio e dei principi del giusto processo, applicabili anche nella fase esecutiva, impone che il giudice valuti attentamente tutte le circostanze rilevanti, senza limitarsi a considerazioni generiche o a dati parziali, e motivi adeguatamente la propria decisione, in modo da consentire il pieno esercizio del diritto di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Catanzaro in data 29/1/2019;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RENOLDI Carlo;
letta la requisitoria del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa MIGNOLO Olga, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 29/1/2019,…

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