La confisca per equivalente, quale misura ablativa di carattere afflittivo e consequenziale all'illecito penale, non può essere disposta nei confronti di una persona giuridica al di fuori delle fattispecie criminose previste dalla Legge n. 231 del 2001, in quanto tale istituto assolve a una funzione sostanzialmente ripristinatoria della situazione economica modificata in favore del reo dalla commissione del fatto illecito, mediante l'imposizione di un sacrificio patrimoniale di corrispondente valore a carico del responsabile. Pertanto, la confisca per equivalente, prevista dalla Legge n. 231 del 2001 all'art. 19, comma 2, è applicabile solo con riferimento ai reati contemplati dagli artt. 24 e seguenti della medesima legge, tra i quali non rientrano i reati fiscali di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, non essendo ipotizzabile alcuna forma di responsabilità penale della persona giuridica per tali illeciti, in ragione dell'impossibilità di estendere il sistema sanzionatorio penale a tale soggetto. Conseguentemente, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente non può essere disposto sui beni della persona giuridica, in quanto tale misura cautelare reale presuppone l'applicabilità della confisca, che risulta preclusa nei confronti dell'ente, non essendo lo stesso autore del reato fiscale contestato.