Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2143 del 15 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:2143PEN

Massima

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La falsa denuncia penale, formulata con consapevolezza dell'innocenza della persona incolpata, integra il reato di calunnia, anche qualora sia stata presentata in sede di interrogatorio di garanzia a seguito di un precedente arresto, in quanto le esigenze difensive non possono legittimare l'imputazione di fatti penalmente rilevanti a carico di terzi, essendo necessario che l'accusa sia sorretta da adeguati elementi probatori e non da mere congetture o ricostruzioni prive di riscontri oggettivi. La valutazione della sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, in relazione alle condizioni psicologiche dell'imputato al momento della falsa denuncia, rientra nella competenza del giudice di merito, il cui apprezzamento in fatto non può essere sindacato in sede di legittimità, se non in presenza di vizi di manifesta illogicità o irrazionalità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. DI CASOLA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ES. MA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/07/2004 CORTE APPELLO di CATANZARO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO Nicola;

Udito il P.G. in persona del Dott. D'AMBROSIO V., che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito per la parte civile, l'avv. DONADIO E., che ha concluso per l'inammissib…

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