Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9075 del 27 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:9075PEN

Massima

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La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Il giudice di legittimità, nel controllo di legittimità sulla decisione di merito, non deve stabilire se questa proponga la migliore possibile ricostruzione dei fatti, né deve condividerne la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Pertanto, il ricorso per cassazione che proponga censure attinenti al merito della decisione impugnata, anziché denunciare specifiche violazioni di legge, è inammissibile, in quanto la Corte di cassazione non può condurre una indagine nel merito dei fatti, essendo precluso tale sindacato. Inoltre, il ricorso per cassazione è inammissibile anche quando la pretesa violazione di legge non sia stata dedotta con i motivi di appello, in applicazione del principio di tassatività dei motivi di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato D'ERRICO Roberto, quale difensore di MO. Ra. (n. il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Bologna, 3 sezione penale, in data 18.02.2005.

Sentita la relazione della causa fatta, in Pubblica udienza, dal Consigliere Dott. Margherita Bianca Taddei.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. Francesco Bua, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

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