Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14300 del 23 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14300PEN

Massima

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Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p., e la sua valutazione è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza. La motivazione sulla commisurazione della pena, anche se sintetica, è ritenuta sufficiente quando evidenzi l'avvenuta considerazione degli elementi indicati dalla legge, senza necessità di un'analitica esposizione dei singoli fattori presi in esame. La graduazione della pena, anche in relazione alle circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra pertanto nella discrezionalità del giudice di merito, la cui determinazione non è censurabile in sede di legittimità se sorretta da adeguata motivazione e non frutto di mero arbitrio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 7612/2015 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 27/11/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/02/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRA RECCHIONE;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO E …

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