Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24800 del 1 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24800PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'ammissione di un condannato alle misure alternative alla detenzione, deve operare una ponderata valutazione della sua concreta pericolosità sociale, desunta da specifici elementi fattuali quali i precedenti penali, il contesto familiare e l'attuale propensione alla rieducazione, privilegiando un approccio graduale e prudente, volto a garantire il buon esito dell'esperimento rieducativo, anche in assenza di segnali univocamente positivi circa la possibilità di un reinserimento sociale. Pertanto, il giudice può legittimamente negare l'affidamento in prova al servizio sociale, pur concedendo la detenzione domiciliare, qualora ritenga che il condannato non abbia ancora maturato un sufficiente grado di consapevolezza e affidabilità, in ragione di una pregressa condotta denotante una radicata attitudine a delinquere, anche se non supportata da recenti episodi criminosi, privilegiando in tal caso un regime di maggiore controllo e limitazione della libertà personale, al fine di assicurare la tutela della collettività e favorire il percorso di risocializzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/02/2017 del Tribunale di sorveglianza di Napoli;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BINENTI Roberto;
lette le richieste del pubblico ministero, in persona del sostituto procuratore Generale Dott.ssa PICARDI Antonietta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con il provvedimento indicato in epigrafe il Tribunale di sorveglianza di Napoli concedeva …

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