Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28978 del 21 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:28978PEN

Massima

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Il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale (art. 336 c.p.) sussiste quando la condotta dell'agente, diretta a costringere il pubblico ufficiale ad omettere un atto del proprio ufficio, si manifesta in atti di violenza fisica o morale, anche se successivi all'inizio dell'attività istituzionale, purché finalizzati a impedirne o ostacolarne il compimento. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla coscienza e volontà di porre in essere atti idonei a impedire o ostacolare l'attività del pubblico ufficiale, indipendentemente dalla legittimità o meno delle modalità di esecuzione di tale attività. Tuttavia, la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) può trovare applicazione anche per il reato di cui all'art. 336 c.p., in quanto norma di diritto sostanziale, a condizione che ne ricorrano i presupposti, salvo l'esclusione prevista dall'ultimo periodo del comma 2 della citata disposizione, introdotta successivamente al fatto, che non può avere efficacia retroattiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO P. - Presidente

Dott. GIORDANO E. A. - Consigliere

Dott. COSTANTINI A - rel. Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paola - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13 gennaio 2022 della Corte d'appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere COSTANTINI Antonio;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale EPIDENDIO Tomaso, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
lette le conclusioni del difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RIT…

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