Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10581 del 5 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10581PEN

Massima

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Il trattamento illecito di dati personali, in violazione di specifiche disposizioni di legge, è punibile penalmente anche in assenza di un danno patrimoniale o morale direttamente subito dalla persona interessata, essendo sufficiente il mero "nocumento" derivante dalla condotta, inteso come esposizione a pericolo concreto di lesione del diritto dell'interessato al controllo sulla circolazione delle proprie informazioni personali. Pertanto, l'integrazione del reato di cui all'art. 167, comma 1, del d.lgs. n. 196/2003 (c.d. "Codice della privacy") non richiede la prova di un danno effettivo, ma solo l'accertamento di un pregiudizio, anche non patrimoniale, derivante dall'illecito trattamento, che può consistere, ad esempio, nella mera emissione non autorizzata di una scheda telefonica intestata alla persona i cui dati sono stati indebitamente utilizzati. Il reato in questione, infatti, è configurato dal legislatore come fattispecie di pericolo concreto, con dolo di danno, in cui la punibilità discende dalla ricorrenza di un effettivo "nocumento", inteso come esposizione a pericolo della situazione giuridica tutelata, a prescindere dalla produzione di un danno in senso stretto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 12/07/2012 della Corte d'appello di Lecce R.G. n. 435/2011;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione svolta dal Consigliere Dott. Giuseppe De Marzo;

udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. Maria Giuseppina Fodaroni, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 12/07/2012 la Corte d'appe…

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