Il possesso di armi e munizioni senza giustificato motivo, anche se prive di capacità offensiva, integra il reato di cui all'art. 697 c.p. e all'art. 4, comma 2, della L. n. 110/1975, essendo sufficiente la mera detenzione, a prescindere dall'effettiva idoneità lesiva. La tardività delle giustificazioni addotte per il porto dell'arma bianca, non supportate da elementi di riscontro, non consente di riconoscere la scriminante dell'uso lavorativo. Il tentativo di sottrarsi al controllo di polizia, con la conseguente perdita di un cappello contenente munizioni, costituisce un comportamento sintomatico della consapevolezza della illiceità della condotta. Pertanto, la responsabilità penale dell'imputato è accertata sulla base della valutazione complessiva degli elementi probatori, in particolare delle dichiarazioni testimoniali degli agenti di polizia giudiziaria, la cui attendibilità e concludenza non può essere sindacata in sede di legittimità, in assenza di vizi logici o contraddittorietà della motivazione.