Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il ricorso amministrativo deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, qualora questa manifesti di non avere più interesse alla decisione della causa. Il giudice amministrativo, in tali casi, non può procedere d'ufficio né sostituirsi al ricorrente nella valutazione dell'interesse ad agire, essendo principio generale del processo amministrativo che la parte ricorrente abbia la piena disponibilità dell'azione sino al momento in cui la causa viene trattenuta per la decisione. Pertanto, la dichiarazione di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse è dovuta, non potendo il giudice sindacare la valutazione del ricorrente circa la perdita di interesse alla decisione. Ciò vale anche nei casi in cui il ricorso sia stato proposto avverso un provvedimento di diniego di condono edilizio, atteso l'orientamento consolidato della giurisprudenza amministrativa sull'incondonabilità, ai sensi della legge n. 326/2003, degli abusi comportanti incrementi volumetrici in zone sottoposte a vincolo paesaggistico.