Il provvedimento di diniego del permesso di costruire per la realizzazione di un impianto di disosso e lavorazione dei sottoprodotti della macellazione, nonché di un nuovo impianto di depurazione, è illegittimo qualora non valuti adeguatamente l'idoneità del progetto edilizio a mitigare l'impatto ambientale dell'attività produttiva, in particolare le emissioni maleodoranti, attraverso la realizzazione del depuratore. L'Amministrazione è tenuta a considerare le caratteristiche tecniche del progetto, anche in relazione all'autorizzazione integrata ambientale già ottenuta, e non può limitarsi a fare esclusivo riferimento al parere sfavorevole dell'autorità sanitaria, senza approfondire la capacità dell'impianto di depurazione di ridurre le emissioni maleodoranti segnalate dal vicinato, in quanto tale elemento è rilevante ai fini della compatibilità dell'attività produttiva con le zone residenziali limitrofe, ai sensi dell'art. 216, comma 5, del T.U. delle leggi sanitarie. Il provvedimento di diniego, pertanto, deve essere adeguatamente motivato in ordine alla valutazione della mitigazione dell'impatto ambientale derivante dalla realizzazione dell'impianto di depurazione, non potendosi escludere ex ante la sua idoneità a ridurre le emissioni maleodoranti, anche in considerazione delle sue caratteristiche dimensionali.