Il rilascio di permessi di costruire in variante, ai sensi dell'art. 32 del D.P.R. 380/2001, presuppone che le modifiche apportate non incidano in modo essenziale sulle caratteristiche costruttive e volumetriche dell'edificio già autorizzato, in quanto i benefici previsti dalla normativa sul "piano casa" (come la l.r. Campania n. 19/2009) sono riconosciuti solo per gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, senza consentire variazioni sostanziali della volumetria edificata. Pertanto, qualora i titoli edilizi successivamente rilasciati (come quelli del 2019 nel caso di specie) presuppongano e si fondino sulla volumetria già definita e "cristallizzata" dai precedenti permessi di costruire (come quelli del 2018), le successive varianti non possono incidere in modo significativo su tale volumetria, essendo consentite solo modifiche interne che non alterino le caratteristiche costruttive e dimensionali dell'edificato. Diversamente, le varianti che comportino una modifica essenziale della cubatura e delle caratteristiche dell'intervento edilizio originariamente autorizzato, non possono essere assentite, in quanto contrastanti con la ratio legis di contenimento del consumo di suolo e di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sottesa alle norme sul "piano casa".