Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19971 del 19 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:19971PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere attuale e concreto, non potendosi fondare su meri sospetti o su condotte risalenti nel tempo, dovendo il giudice motivare in modo specifico e logico la sussistenza di tale pericolo in relazione alla concreta situazione del soggetto sottoposto alla misura, senza poter fare riferimento in modo generico ed apodittico a precedenti reati, specie se di natura diversa da quelli per cui si procede. Il giudice è tenuto a valutare con rigore la persistenza delle esigenze cautelari, non potendo ritenerle sussistenti sulla base di una motivazione meramente apparente o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SCARLINI E.V.S. - Consigliere

Dott. ROMANO Michel - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 05/01/2021 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Michele Romano;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Filippi Paola, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la ordinanza in epigrafe il Tribunale del riesame di Roma, ai sensi dell'articolo 309 …

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