Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13639 del 12 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:13639PEN

Massima

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Il reato di ricettazione si configura anche in presenza del dolo eventuale, quando l'imputato omette o fornisce indicazioni non attendibili sulla provenienza dei beni in suo possesso, rivelando così la volontà di occultare la loro origine delittuosa. L'accertamento dell'elemento soggettivo non richiede la prova di una consapevolezza certa della provenienza illecita, essendo sufficiente che l'agente abbia accettato il rischio che i beni fossero di provenienza delittuosa. Il giudice di merito ha il compito di valutare la credibilità delle giustificazioni addotte dall'imputato sulla provenienza dei beni, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale apprezzamento se sorretto da una motivazione logica e coerente, senza incorrere in vizi palesi. Il riconoscimento di eventuali circostanze attenuanti è rimesso alla valutazione discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione non è sindacabile in sede di legittimità se priva di vizi logico-giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. ((omissis)) del foro di Torino nell'interesse di:

Tr. El. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Torino, 2 sezione penale, in data 28 gennaio 2009;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dr GALASSO Aurelio, il quale ha concluso per l'inammissibilita' del r…

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