Il Comune non può esercitare poteri di autotutela esecutoria per l'acquisizione al patrimonio di un bene immobile che rientra nel patrimonio disponibile dell'ente, dovendo invece rivolgersi all'autorità giudiziaria per esperire una comune azione di rivendicazione. Infatti, l'art. 823 c.c. consente alla P.A. di adottare forme di autotutela esecutoria solo per i beni demaniali e quelli ricompresi nel patrimonio indisponibile, mentre per i beni del patrimonio disponibile rimangono applicabili esclusivamente le regole proprie del diritto privato. Pertanto, in assenza di una espressa qualificazione del bene come appartenente al patrimonio indisponibile, attraverso una deliberazione consiliare che ne dichiari la destinazione a prevalenti interessi pubblici o la vocazione al soddisfacimento di finalità pubbliche, il bene deve considerarsi rientrante nella categoria dei beni patrimoniali disponibili, con la conseguente nullità degli atti di autotutela esecutoria adottati, dovendo il Comune rivolgersi all'autorità giudiziaria per esperire una comune azione di rivendicazione.