Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17264 del 19 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:17264PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'applicare la novella introdotta dalla L. n. 103 del 2017, afferma che in tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, la possibilità di ricorrere per cassazione deducendo l'erronea qualificazione del fatto contenuto in sentenza, ai sensi dell'art. 448 c.p.p., comma 2-bis, è limitata ai soli casi di errore manifesto, con conseguente inammissibilità della denuncia di errori valutativi in diritto che non risultino evidenti dal testo del provvedimento impugnato. La verifica sulla corretta qualificazione giuridica del fatto va compiuta esclusivamente sulla base dei capi di imputazione, della succinta motivazione della sentenza e dei motivi dedotti in ricorso, senza poter fare riferimento ad aspetti in fatto e probatori che non risultino con immediatezza dalla contestazione. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti è inammissibile quando denuncia una presunta erronea valutazione delle conseguenze derivanti dai fatti o l'insussistenza delle condizioni per l'applicazione di una circostanza aggravante, trattandosi di deduzioni che attengono alla valutazione del merito e all'eventuale erronea applicazione del diritto, estranee al perimetro dei motivi deducibili in tale sede. Inoltre, il ricorso è inammissibile quando denuncia un errore nella determinazione della pena, anziché l'illegalità della stessa, o quando deduce un errore nella riduzione della pena per il rito, in quanto la sentenza costituisce la diretta applicazione dell'accordo intercorso tra le parti, prevalendo su eventuali errori del giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - rel. Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/05/2018 del GIP TRIBUNALE di LOCRI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. STEFANO APRILE;
lette le conclusioni del PG Dr. GAETA Piero che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Locri ha applicato ex articolo 444 c.p.p. ad (OMISSIS) la pena di anni tre e mesi sei di reclusione ed Euro 4.000 di multa per i reati …

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