La normativa di cui all'art. 26 del D.L. n. 50/2022, in materia di revisione straordinaria dei prezzi negli appalti pubblici di lavori, trova applicazione esclusivamente per le offerte presentate entro il 31 dicembre 2021, non essendo estensibile agli appalti con offerte successive a tale data. Pertanto, l'amministrazione è legittimata a revocare in autotutela i provvedimenti di liquidazione di maggiori importi riconosciuti in applicazione erronea di tale disciplina, senza che ciò comporti una violazione del principio di tutela dell'affidamento o del buon andamento dell'azione amministrativa. Il recupero delle somme indebitamente erogate costituisce infatti un atto dovuto, non discrezionale, finalizzato al ripristino della legalità e della corretta gestione delle risorse pubbliche, senza che possano rilevare interessi privati contrapposti. L'art. 106, comma 1, lett. c), del Codice dei contratti pubblici, come interpretato dall'art. 7, comma 2-ter, del D.L. n. 36/2022, non trova applicazione al caso di specie, in assenza di proposte di varianti in corso d'opera idonee a compensare gli aumenti dei costi dei materiali.