Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32734 del 22 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:32734PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p. si configura quando la condotta dell'agente compromette la funzionalità o l'idoneità della cosa a soddisfare i bisogni umani, anche senza provocare un danno strutturale. Pertanto, il semplice deterioramento dell'aspetto esteriore di un bene, come la scheggiatura di una vetrata, integra il reato di danneggiamento qualora ne risulti ridotta la capacità di assolvere alla sua naturale destinazione, a prescindere dalla possibilità di ripristinare facilmente lo status quo ante. Analogamente, lo sradicamento dal suolo di panche e divisori di attesa, anche se rovesciati e non distrutti, comporta un deterioramento che compromette la funzionalità del bene, realizzando la fattispecie di cui all'art. 635 c.p. La valutazione in merito alla sussistenza del danneggiamento rientra nell'accertamento di fatto compiuto dai giudici di merito, insindacabile in sede di legittimità salvo vizi di manifesta illogicità o travisamento della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. COSCIONI Giusep - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/06/2017 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. GIUSEPPE COSCIONI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. MOLINO Pietro, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore Avv. (OMISSIS), il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RI…

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