Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 7599 del 18 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:7599PEN

Massima

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La misura di sicurezza detentiva della casa di lavoro può essere applicata per il reato di sfruttamento della prostituzione solo a seguito dell'accertamento in concreto della pericolosità sociale dell'imputato, non essendo più sufficiente la mera presunzione di pericolosità sociale derivante dalla condanna per tale reato. Il giudizio di pericolosità sociale deve essere adeguatamente motivato sulla base di elementi specifici, quali la gravità del fatto, il ruolo centrale dell'imputato nel sodalizio criminoso finalizzato allo sfruttamento della prostituzione, la negativa personalità dell'imputato e la sua precedente condanna. La mera colpevolezza accertata per il reato di sfruttamento della prostituzione non è di per sé sufficiente a fondare il giudizio di pericolosità sociale, essendo necessario un accertamento in concreto della stessa. Inoltre, la mancata eccezione in appello della nullità derivante dalla mancata notifica dell'avviso di udienza nel termine di venti giorni determina la sanabilità della stessa. Pertanto, il giudice, nel disporre la misura di sicurezza detentiva per il reato di sfruttamento della prostituzione, deve procedere ad un puntuale accertamento della pericolosità sociale dell'imputato, motivando adeguatamente tale giudizio sulla base di elementi specifici, non essendo più sufficiente la mera presunzione di pericolosità sociale derivante dalla condanna per tale reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - rel. Consigliere

Dott. BLAIOTTA Rocco Marco - Consigliere

Dott. ESPOSITO Lucia - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS) n. il (OMISSIS);

2. (OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3089/2012 della Corte d'appello di Napoli del 15.06.2012;

Visti gli atti, la sentenza ed i ricorsi;

Udita in PUBBLICA UDIENZA del 3 dicembre 2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. D'ISA Claudio;

Udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. FRATICELLI Mario che ha concluso per l'inammissibilita' di entrambi i ricorsi.

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