Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38960 del 24 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:38960PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale si configura quando l'amministratore di una società fallita distrae o occulta i beni sociali, sottraendoli alla garanzia patrimoniale dei creditori. L'onere di provare la destinazione dei beni non rinvenuti dalla procedura fallimentare grava sull'amministratore, in quanto egli è il soggetto che ha avuto la disponibilità e la gestione di tali beni. La prova della distrazione o dell'occultamento può desumersi dalla mancata dimostrazione, da parte dell'amministratore, della concreta destinazione dei beni, in quanto tale condotta integra un comportamento infedele o sleale rispetto alla garanzia che grava sull'amministratore in vista della conservazione delle ragioni creditorie. Il concorso di più soggetti nel reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale può essere affermato quando emerga un disegno unitario finalizzato alla distrazione dei beni sociali, anche attraverso atti dispositivi simulati o comunque non giustificati dalla normale gestione dell'impresa. In tali ipotesi, la responsabilità del concorrente può essere ravvisata in relazione al suo contributo causale, anche indiretto, alla realizzazione del complessivo programma distrattivo, come nel caso di rapporti di parentela o affinità con l'amministratore o di coinvolgimento nell'acquisizione dei beni distratti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusep - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 200/2012 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 18/11/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SCARDACCIONE ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) per il (OMISSIS), il quale ha concluso per l&#…

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