Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30426 del 5 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30426PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, chiamato a decidere sull'istanza di revoca di una sentenza di condanna per un reato successivamente depenalizzato, pur non potendo ricostruire la vicenda in termini diversi da quelli definiti con la sentenza irrevocabile, né valutare i fatti in modo difforme da quanto ritenuto dal giudice della cognizione, ha il dovere di accertare se il reato per il quale è stata pronunciata condanna sia ancora considerato tale dalla legge, a tal fine potendo effettuare una sostanziale ricognizione del quadro probatorio già acquisito ed utilizzare elementi che, pur essendo irrilevanti al momento della sentenza, siano divenuti determinanti, alla luce del diritto sopravvenuto, per il vaglio dell'imputazione contestata. Tuttavia, qualora l'imputazione contestata faccia riferimento a un'ipotesi aggravata di un reato depenalizzato, punita con la pena detentiva, il giudice dell'esecuzione deve verificare che tale circostanza aggravante sia stata effettivamente contestata e provata nel processo di cognizione, non potendo altrimenti ritenere integrata l'autonoma fattispecie di reato non rientrante nella depenalizzazione. Inoltre, ai fini della configurabilità della "recidiva nel biennio" rilevante ai sensi della normativa previgente, il giudice deve accertare la data del passaggio in giudicato della sentenza - o comunque del conseguimento dell'irrevocabilità del provvedimento - che ha accertato il fatto-reato precedente rispetto a quello per il quale si procede, non la mera data di commissione dello stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 13/04/2017 della CORTE APPELLO di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SIANI VINCENZO;
lette le conclusioni del P.G. Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con il decreto in epigrafe emesso in data 13 aprile 2016, la Corte di appello di Milano, quale giudice dell'esecuzione, acquisito il solo parere del Procuratore generale territoriale…

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