Tribunale Amministrativo Regionale Piemonte - Torino sentenza breve n. 1074 del 2013

ECLI:IT:TARPIE:2013:1074SENB

Massima

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La presentazione di un'istanza di sanatoria edilizia successiva all'impugnazione di un provvedimento di demolizione di opere abusive rende improcedibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il provvedimento di demolizione perde efficacia a seguito della presentazione della domanda di sanatoria. Tale principio si fonda sulla consolidata giurisprudenza amministrativa, secondo cui la presentazione dell'istanza di sanatoria successiva all'impugnazione dell'ordinanza di demolizione determina l'inefficacia di quest'ultima e, di conseguenza, la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, rendendo il ricorso improcedibile. Ciò in quanto la domanda di sanatoria, se accolta, comporterebbe la legittimazione delle opere abusive, facendo venir meno la ragione stessa del provvedimento di demolizione impugnato. La compensazione delle spese processuali è giustificata dalla tempestività con cui il ricorrente ha presentato l'istanza di sanatoria, dimostrando così la volontà di regolarizzare la propria posizione edilizia.

Sentenza completa

N. 00667/2013
REG.RIC.

N. 01074/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00667/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 667 del 2013, proposto da:
Angela Maria Cabella, rappresentata e difesa dagli avv.ti Giuseppe Gallenca e Andrea Masetti, con domicilio eletto presso il primo in Torino, via XX Settembre, 60;

contro

Comune di Cassinelle, rappresentato e difeso dagli avv.ti Giuseppe Greppi, Giorgio Razeto, Massimo Conti, con domicilio eletto presso l’avv. Antonio Fiore in Torino, corso Alcide De Gasperi, 21;

per l'annullamento

del provvedimento a firma del Segretario Comunale e Responsabile dell’Ufficio Tecnico in data 8 maggio 2013 n. 7/2013, avente ad oggetto l’ingiunzi…

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