Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24527 del 9 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:24527PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione degli elementi probatori ai fini dell'applicazione di una misura cautelare deve essere effettuata in modo unitario e complessivo, senza frazionare l'analisi dei singoli indizi. Il giudice non può formulare ipotesi alternative prive di adeguato riscontro probatorio, ma deve motivare in modo logico e coerente le proprie conclusioni sulla base di tutti gli elementi acquisiti, senza trascurare il contesto criminale in cui si inserisce il fatto contestato. Eventuali anomalie o circostanze apparentemente incongruenti rispetto al modus operandi tipico di un determinato reato non possono, di per sé, essere considerate elementi decisivi per escludere la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, specie quando il fatto si inserisce nell'ambito dell'operatività di un sodalizio criminoso organizzato. Il giudice è tenuto a valutare in modo complessivo e sistematico tutti gli elementi probatori, senza limitarsi a considerazioni parziali o ipotesi alternative non sorrette da adeguati riscontri.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA presso il Tribunale di Napoli;

avverso l'ordinanza del 04/02/2015 del Tribunale del Riesame di Napoli;

pronunciata nei confronti di:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

FATTO E DIRITTO

1.…

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