Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 38669 del 5 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38669PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dell'attenuante della lieve entità prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 per i reati di detenzione di sostanze stupefacenti, è tenuto a considerare complessivamente tutti gli elementi indicati dalla norma, sia quelli concernenti l'azione (mezzi, modalità e circostanze) sia quelli relativi all'oggetto materiale del reato (qualità e quantità delle sostanze). Pertanto, la presenza di un consistente quantitativo di stupefacente, anche in assenza di altri elementi aggravanti, è di per sé sintomo di una notevole potenzialità offensiva del fatto e di diffusibilità della condotta di spaccio, tali da escludere la sussistenza della circostanza attenuante. Il giudice non è vincolato alle determinazioni assunte in altri procedimenti nei confronti di coimputati, in quanto ciascun imputato è giudicato autonomamente sulla base degli elementi emersi nel proprio processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. CAMPANATO Graziana - Consigliere

Dott. MARZANO Francesco - rel. Consigliere

Dott. IACOPINO Silvana - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ce. Al. , n. in (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Trento - Sezione per i Minorenni - in data 17.4.2007.

Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Non comparso il difensore del ricorrente.

Osserva:<…

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