La decadenza di una concessione cimiteriale può essere pronunciata dall'amministrazione comunale in qualsiasi momento, anche a distanza di lungo tempo, qualora si accerti il reiterato inadempimento da parte del concessionario degli obblighi e dei divieti previsti nell'atto concessorio, come la tumulazione di soggetti estranei al nucleo familiare del titolare della concessione. L'eventuale negligenza del concessionario nell'esercitare un adeguato controllo sull'operato del procuratore al quale abbia conferito poteri di gestione del sepolcro, comportando la responsabilità per le violazioni commesse dal procuratore stesso, legittima l'adozione del provvedimento di decadenza da parte dell'amministrazione. La natura dichiarativa e vincolata di tale provvedimento, volto a ripristinare la conformità dell'utilizzo del bene pubblico cimiteriale alle prescrizioni regolamentari, consente all'amministrazione di pronunciarlo in qualsiasi momento, a prescindere dalla durata del periodo di inadempimento accertato. Il mancato preavviso di rigetto e la tardiva notifica del provvedimento finale non inficiano la legittimità della decadenza, qualora il concessionario sia stato comunque messo a conoscenza dell'avvio del procedimento e delle relative motivazioni.