Cassazione penale Sez. III sentenza n. 12626 del 22 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:12626PEN

Massima

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Il rapporto di parentela tra l'autore del reato di violenza sessuale e la vittima minorenne, nonché l'assenza di evidenti segni di violenza fisica, non escludono la gravità del fatto, in quanto il vincolo fiduciario tra le parti e l'età della vittima costituiscono elementi di particolare disvalore che impediscono la qualificazione del reato come di minore gravità. La valutazione della gravità del reato di violenza sessuale deve essere effettuata in base a una valutazione complessiva del fatto, tenendo conto dei mezzi utilizzati, delle modalità esecutive, del grado di coartazione sulla vittima, delle sue condizioni fisiche e psicologiche, anche in relazione all'età. È sufficiente la presenza anche di un solo elemento di conclamata gravità per escludere la minore gravità del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1721/2019 della Corte di appello di Milano del 6 marzo 2019;
letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa FILIPPI Paola, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza del 6 marzo 2019 la Corte di appello di M…

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