Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45453 del 27 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:45453PEN

Massima

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Il pericolo concreto ed attuale di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto da elementi oggettivi e specifici, quali precedenti penali per reati della stessa indole, carichi pendenti recenti per analoghi delitti, nonché dall'evidente insofferenza dell'indagato alle prescrizioni impostegli e dalla sua condizione di disoccupazione, che lo spinge a delinquere per procurarsi i mezzi di sostentamento. In tali ipotesi, la misura degli arresti domiciliari con applicazione di braccialetto elettronico non può ritenersi adeguata, in quanto incompatibile con la pericolosità sociale del soggetto e l'esigenza cautelare di impedire la reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 707/2016 del TRIBUNALE di CATANIA, del 14/04/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. IMPERIALI LUCIANO;
sentite le conclusioni del Procuratore Generale, Dott. DELEHAYE ENRICO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 14/4/2016 il Tribunale di Catania, decidendo sulla richiesta di riesame avverso l'ordinanza con la quale il giudice per le indagin…

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