Consiglio di Stato sentenza n. 2626 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:2626SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'atto di accertamento dell'inottemperanza all'ordine di demolizione di opere edilizie abusive ha natura meramente dichiarativa e non provvedimentale, essendo strumentale alle successive determinazioni dell'ente comunale. Pertanto, tale atto non è immediatamente lesivo e non comporta un onere di immediata impugnazione. 2. La diffida emessa dall'amministrazione comunale per inibire l'utilizzo di un'area e degli immobili oggetto di ordine di demolizione non è impugnabile, in quanto atto meramente preparatorio privo di autonoma efficacia lesiva. 3. L'acquisizione di un immobile abusivo al patrimonio comunale, ai sensi dell'art. 31, comma 3, del d.p.r. n. 380/2001 e dell'art. 13, comma 3, della l.r. n. 23/2004, avviene ipso iure, senza necessità di un ulteriore atto formale di accertamento, decorso inutilmente il termine di 90 giorni dall'ordine di demolizione. 4. Il proprietario di un immobile abusivo, a seguito dell'annullamento del provvedimento di accertamento dell'inottemperanza all'ordine di demolizione, ha l'onere di provvedere spontaneamente alla demolizione delle opere entro il termine di 90 giorni dalla pubblicazione della sentenza, senza che l'amministrazione debba adottare un ulteriore atto di reimmissione nel possesso. 5. La legittimità dell'operato dell'amministrazione comunale, nell'ambito del procedimento di acquisizione di un immobile abusivo al patrimonio comunale, esclude qualsivoglia fondamento alle domande risarcitorie proposte dal proprietario.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/03/2024

N. 02626/2024REG.PROV.COLL.

N. 06643/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6643 del 2021, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Toscana, n. 1;

contro

Comune di ((omissis)), in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

nei confronti

((omissis)), non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l'((omissis)) sezione staccata …

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