Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 2525 del 2006

ECLI:IT:TARLAZ:2006:2525SENT

Massima

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Il Tribunale amministrativo regionale, nell'esaminare il ricorso avverso la determinazione del C.S.M. di assegnazione di un magistrato a un diverso incarico rispetto a quello richiesto, afferma che il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il C.S.M. ha successivamente revocato la delibera impugnata. Il Tribunale, pertanto, ritiene che non vi sia più alcun interesse alla coltivazione del gravame, compensando le spese di giudizio tra le parti. Il principio di diritto che emerge è che il venir meno dell'interesse alla coltivazione del ricorso, a seguito della revoca dell'atto impugnato, comporta la dichiarazione di improcedibilità del ricorso stesso, con la conseguente compensazione delle spese di giudizio. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire l'economia processuale e l'utilità pratica della decisione giurisdizionale, evitando pronunce su questioni divenute prive di rilevanza per le parti. La massima giuridica che può essere tratta dalla sentenza è quindi la seguente: La dichiarazione di improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, a seguito della revoca dell'atto impugnato, comporta la compensazione delle spese di giudizio, in applicazione dei principi di economia processuale e di utilità pratica della decisione giurisdizionale, volti ad evitare pronunce su questioni divenute prive di rilevanza per le parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio
Sede di Roma, Sez. I^
composto dai signori magistrati:
Pasquale de ((omissis)) rel.
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 12659/2001, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), ed elettivamente domiciliato in Roma alla via Orazio n. 3, presso lo studio del difensore;
CONTRO
- Ministero della Giustizia, in persona del Ministro p.t., rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato;
per l'annullamento
della determinazione in data 24.7.2001 del C.S.M., di assegnazione del ricorrente al posto di Consigliere della Corte d'Appello di Roma anzicchè di Consigliere della Corte di Cassazione, nonché della proposta nello stesso senso e di revoca della precedente proposta della Terza Commissione Referente datata 13.7.2001, nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e conseguenziale, ivi c…

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