Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25352 del 7 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25352PEN

Massima

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Il reato di ritenzione di oggetti di munizionamento continuata e aggravata di cui agli articoli 164 e 166 del codice penale militare di pace si configura quando il militare, consapevole che le munizioni non hanno legittimamente cessato di appartenere al servizio militare, le trattiene volontariamente per un periodo di tempo significativo, anche se non le utilizza per fini personali. L'elemento soggettivo del reato, di natura dolosa generica, è integrato dalla semplice volontà di ritenere le munizioni, senza che sia necessario accertare uno specifico fine di appropriazione o di altro utilizzo indebito. La mancanza di marchio o segno di rifiuto sulle munizioni, unitamente alla loro persistente apprensione da parte del militare, costituisce un rilevante indizio della consapevolezza e volontarietà della condotta. Eventuali problemi di salute dell'imputato, pur gravi, non sono idonei ad escludere la capacità di intendere e di volere, né a giustificare il mancato adempimento dell'obbligo di restituzione delle munizioni all'amministrazione militare. Il giudice militare, nel valutare la questione di giurisdizione, può esaminare la qualificazione giuridica del fatto contestato dal pubblico ministero ordinario, al fine di verificare se si tratti di un errore macroscopico e immediatamente percepibile, tale da non dover essere preso in considerazione ai fini della determinazione della competenza per connessione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/04/2018 della CORTE MILITARE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere VINCENZO SIANI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del ((omissis));
Il P.G.M. conclude chiedendo il rigetto del ricorso.
L'avvocato (OMISSIS) chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 18 - 26 aprile 2018, la Corte militar…

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