Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24635 del 21 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:24635PEN

Massima

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Il comportamento violento e minaccioso nei confronti di pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, anche se provocato da un precedente atto ritenuto arbitrario, non è giustificato dalla scriminante dell'atto arbitrario del pubblico ufficiale, in quanto l'uso della forza da parte degli agenti deve ritenersi proporzionato e necessario per il contenimento della reazione degli imputati, non configurandosi alcun abuso o eccesso da parte degli operanti. La resistenza all'identificazione e all'accompagnamento in questura, nonché l'opposizione all'attività di perquisizione, legittimamente esercitata dalla polizia giudiziaria in presenza di fondati motivi, integrano i reati di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento, senza che possa trovare applicazione l'attenuante della provocazione, in assenza di un fatto ingiusto posto in essere dagli agenti tali da giustificare la reazione violenta degli imputati. La valutazione delle risultanze probatorie e la ricostruzione del fatto storico operata dai giudici di merito, sorretta da motivazione congrua e logica, è insindacabile in sede di legittimità, non potendosi sostituire una diversa lettura delle prove.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanue - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1165/2009 CORTE APPELLO di CAGLIARI, del 30/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/05/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Montagna Alfredo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in dat…

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