Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8097 del 27 febbraio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:8097PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai fini dell'integrazione dell'esimente della provocazione, l'immediatezza della reazione deve essere intesa in senso relativo, avuto riguardo alla situazione concreta e alle stesse modalità di reazione in modo da non esigere una contemporaneità che finirebbe per limitare la sfera di applicazione dell'esimente in questione e di frustarne la ratio e tanto più deve considerarsi il tempo necessario alla reazione quando questa assuma la forma della diffamazione; ne deriva che per l'integrazione della provocazione è sufficiente che l'azione reattiva sia condotta a termine persistendo l'accecamento dello stato d'ira provocato dal fatto ingiusto altrui e che tra l'insorgere della reazione e tale fatto sussista una reale contiguità temporale, senza che occorra che la reazione si esaurisca in una reazione istantanea. (In applicazione di questo principio la S.C. ha censurato la decisione con cui il giudice di appello ha escluso l'esimente di cui all'art. 599, comma secondo, c.p. — nei confronti di un soggetto che aveva inviato ad alcuni professori di una Università un plico contenente alcuni stralci del diario della moglie ed una missiva con appellativi offensivi della reputazione di quest'ultima, il tutto dopo averne scoperto il tradimento con il cognato — ritenendo che i tempi intercorsi tra la scoperta della relazione (3 agosto 1999) e la diffusione del plico succitato (successivo 4 agosto) non consentissero di configurare l'immediatezza necessaria ad integrare l'esimente in questione).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

In nome del Popolo italiano

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

Sezione quinta penale

Composta dai Signori:

dott. ((omissis))

dott. ((omissis))

dott. M. ((omissis))

dott. ((omissis))

dott. ((omissis))

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

sul ricorso proposto da Mi.Fr., nato il 1°.8.1955 a Sa.Di.Pu.,

avverso la sentenza in data 28.2.2006 della Corte d'appello di Napoli,

parte civile Ma.Tr.Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal consigliere M. ((omissis));

Udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. ((omissis)) lacoviello, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per essere l'imputato non punibile ai sensi dell'art. 599, secondo comma, c.p.;

Udito per la parte civile, l'avv. An.Pe., in sostituzion…

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