Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24119 del 30 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:24119PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, in quanto reato permanente, si consuma nel momento in cui si realizza un "minimum" di mantenimento della situazione antigiuridica necessaria per la sussistenza del reato, coincidente con quello in cui sono programmate, ideate e dirette le attività dell'associazione. La successiva condotta partecipativa, pur essendo posteriore al momento di raggiungimento della tipicità, è anch'essa caratterizzata dalla tipicità e si lega con il precedente segmento di condotta in un'unità normativa e fattuale, per cui il reato non solo è unico ma cessa, si esaurisce, solo al momento di cessazione della condotta partecipativa. Ai fini dell'operatività dell'istituto della continuazione, il cui presupposto indefettibile è l'unicità del disegno criminoso, questa deve collocarsi in una fase antecedente al momento perfezionativo di tutte le condotte delittuose che si assumono esserne espressione, in modo da manifestare una ridotta pericolosità sociale e giustificare il conseguente trattamento sanzionatorio più mite rispetto al cumulo materiale. Pertanto, il partecipe all'associazione accede al delitto nel momento in cui si determina a fare ingresso nel sodalizio ed è a questo dato temporale che deve riferirsi la verifica della programmazione unitaria dei c.d. reati fine, non potendosi riconoscere un automatismo per cui tutti i reati commessi in ambito associativo dovrebbero ritenersi in continuazione con la fattispecie base di cui all'articolo 416-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 04/06/2018 della CORTE ASSISE di CALTANISSETTA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FIORDALISI DOMENICO;
lette le conclusioni del P.G..
Il Procuratore Generale, Dott. CANEVELLI Paolo, chiede l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza del 04/06/2018 della Corte di assise di Caltanissetta che, quale giudice dell'esecuzione, ha…

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