Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40121 del 6 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:40121PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, deve motivare in modo esaustivo e logico il collegamento tra gli elementi indiziari acquisiti e la condotta attuale dell'indagato nell'ambito del sodalizio criminoso, senza limitarsi a una mera elencazione degli stessi o a presunzioni. In particolare, il giudice deve: 1) Esaminare attentamente la collocazione temporale degli episodi posti a fondamento dell'incolpazione, verificando che essi siano effettivamente riferibili al periodo oggetto di contestazione e non a fatti già definitivamente accertati in precedenti procedimenti. 2) Motivare in modo adeguato il significato indiziario di ciascun elemento, spiegando le ragioni per cui esso sia espressivo dell'attuale inserimento dell'indagato nell'associazione mafiosa e del ruolo da lui svolto, senza limitarsi ad affermazioni apodittiche. 3) Valutare in modo critico e ponderato le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, senza trascurare circostanze che possano inficiarne l'attendibilità o il valore probatorio, come l'ammissione di incertezze o lacune conoscitive. 4) Esaminare in modo complessivo e unitario il compendio indiziario, motivando in modo logico e coerente il giudizio di gravità dello stesso ai fini della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, senza omettere di considerare elementi che possano deporre in senso contrario. Solo attraverso una motivazione rigorosa e completa, il giudice può legittimamente pervenire alla conclusione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione della misura cautelare personale, nel rispetto dei principi di legalità, tassatività e proporzionalità che governano l'esercizio del potere cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. PISTORELLI Lu - Rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal difensore di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 3/3/2018 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS) e l'avv. (OMISSIS), che hanno concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.…

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