Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7247 del 24 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:7247PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuità criminosa ex art. 81 c.p., comma 2 può essere riconosciuta tra i reati commessi da un soggetto in ambito associativo mafiioso solo ove sia accertato che gli stessi siano riconducibili ad un unitario disegno criminoso, non essendo sufficiente la mera appartenenza dell'autore all'organizzazione o la circostanza che i singoli reati siano stati commessi nell'interesse del sodalizio. Pertanto, il giudice deve verificare in concreto se i diversi reati, anche se eterogenei per natura, siano espressione di un medesimo programma criminoso, tenendo conto degli elementi fattuali emersi nei giudizi di cognizione, senza poter presumere automaticamente tale continuità sulla base della sola partecipazione dell'imputato all'associazione mafiosa o della natura "stragista" dell'organizzazione. In particolare, il giudice deve accertare se, al momento dell'adesione del soggetto al sodalizio, i singoli reati per i quali è stata chiesta la continuazione potessero rientrare nell'ambito del ruolo e delle funzioni che l'imputato aveva accettato di svolgere nell'organizzazione, ovvero se gli stessi, pur essendo stati commessi nell'interesse di quest'ultima, fossero invece il frutto di decisioni estemporanee e imprevedibili. Ove tale verifica dia esito negativo, la continuità criminosa non può essere riconosciuta, neppure in presenza di una omogeneità tipologica e temporale dei reati, dovendo il giudice motivare adeguatamente le ragioni per cui i singoli episodi delittuosi non possono ritenersi espressione di un medesimo disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/7/2019 della Corte d'Assise d'appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), il quale ha richiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata la Corte d'…

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