Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nel dichiarare l'inammissibilità del ricorso proposto da alcuni assegnatari di alloggi per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, ha affermato il seguente principio di diritto: Il commissario liquidatore di una società cooperativa sottoposta a liquidazione coatta amministrativa, nell'esercitare la facoltà di scioglimento del rapporto di assegnazione degli alloggi ai soci prevista dall'art. 72 della legge fallimentare, non agisce come autorità pubblica nell'esercizio di poteri autoritativi, ma nell'ambito di un rapporto privatistico di locazione o compravendita con gli assegnatari. Pertanto, i provvedimenti adottati in tale contesto, quali la revoca, la decadenza o la risoluzione dell'assegnazione, non costituiscono espressione di una ponderazione tra interesse pubblico e interesse privato, ma si configurano come atti di accertamento del rispetto, da parte dell'assegnatario, degli obblighi assunti al momento della stipula del contratto. Di conseguenza, la tutela degli assegnatari avverso tali provvedimenti rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e non di quello amministrativo.