Cassazione penale Sez. III sentenza n. 29233 del 13 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:29233PEN

Massima

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Il reato di pornografia minorile di cui all'art. 600-ter c.p. si configura quando la condotta del soggetto agente implica un concreto pericolo di diffusione del materiale pornografico prodotto, non essendo sufficiente la mera produzione destinata alla sfera privata. L'utilizzazione del minore comporta la sua degradazione ad oggetto di manipolazioni, senza che il consenso del minore assuma valore esimente. La nozione di produzione e di esibizione richiede l'inserimento della condotta in un contesto di organizzazione, anche embrionale, e di destinazione, anche potenziale, del materiale alla successiva fruizione da parte di terzi. Ai fini della configurabilità del reato di detenzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-quater c.p., la prova che i soggetti raffigurati nelle immagini riproducono effettivamente minori di anni diciotto può desumersi anche dai connotati fisici delle adolescenti ritratte e dal prelievo dei file da siti internet il cui indirizzo URL evoca la minore età e denominazioni chiaramente riferibili a contenuti pedopornografici. La valutazione sulla congruità del risarcimento del danno ai fini della concessione dell'attenuante è rimessa al giudice, che può disattendere un eventuale accordo transattivo intervenuto tra le parti, dovendo il risarcimento essere integrale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMORESANO Silvio - Presidente

Dott. SOCCI Angelo M. - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. CERRONI Claudi - Rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/03/2016 della Corte di Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Cerroni Claudio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Canevelli Paolo, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con …

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