Cassazione penale Sez. III sentenza n. 34826 del 17 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:34826PEN

Massima

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L'ordine di demolizione di un manufatto abusivo, anche se disposto dal giudice penale ai sensi del D.P.R. n. 380 del 2001, art. 31, comma 9, ha natura di sanzione amministrativa a carattere ripristinatorio, finalizzata alla tutela del territorio e del bene giuridico leso, e non è soggetto alla prescrizione prevista per le sanzioni penali. Tale ordine di demolizione, pur essendo adottabile anche dal giudice penale, mantiene la sua natura amministrativa, in quanto identico nell'oggetto e nel contenuto all'ingiunzione di demolizione disposta dall'autorità amministrativa, e non muta natura in ragione dell'organo che lo emette. Esso configura un obbligo di fare imposto per ragioni di tutela del territorio, non ha finalità punitive ed ha carattere reale, producendo effetti sul soggetto che si trova in rapporto con il bene, anche se non è l'autore dell'abuso. Pertanto, l'ordine di demolizione giudiziale non è soggetto alla prescrizione stabilita per le sanzioni penali, né alla prescrizione prevista per le sanzioni amministrative pecuniarie, e non viola il principio del ne bis in idem, in quanto rappresenta una misura amministrativa autonoma e accessoria rispetto al procedimento penale, eseguibile anche in caso di estinzione del reato o di morte del reo, e revocabile dal giudice penale in caso di incompatibilità con provvedimenti amministrativi di diverso tenore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. CERRONI Claud - Rel. Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/09/2015 della Corte di Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 24 settembre 2015 la Corte di Appello di Napoli ha rigettato l'…

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