Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'annullare il provvedimento di diniego del Comune di Milano all'installazione di impianti di illuminazione su indicatori di parcheggio già autorizzati, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'amministrazione comunale, nel procedimento autorizzatorio per l'illuminazione di impianti pubblicitari già esistenti, non può fondare il diniego su motivazioni di carattere meramente procedurale, come l'incertezza sui termini e le modalità dell'intervento o la necessità di una complessa attività istruttoria, senza previamente richiedere i necessari chiarimenti al soggetto richiedente ai sensi dell'art. 10-bis della L. n. 241/1990. 2. Il diniego non può essere basato su ipotesi future e incerte, come l'adozione di un piano di dismissione degli indicatori di parcheggio, quando la richiesta di autorizzazione si riferisce a impianti pubblicitari già legittimamente installati e in uso. 3. L'amministrazione, nel procedimento autorizzatorio, deve valutare la sussistenza dei presupposti sostanziali previsti dalla normativa comunale, senza poter opporre pretestuosamente l'improcedibilità della domanda per mancanza di apposita modulistica, quando l'istanza riguarda impianti già autorizzati e la sola richiesta di illuminazione. 4. In caso di accertata illegittimità del diniego, il Comune è tenuto a risarcire il danno subito dal richiedente, sia in forma specifica attraverso il rilascio dell'autorizzazione, ove possibile, sia per equivalente monetario, determinato sulla base della differenza tra le tariffe pubblicitarie praticate per impianti con e senza illuminazione, del mancato utile e del danno all'immagine.